sexta-feira, 26 de outubro de 2012

cena




leio sua rotina,
seu contra-tempo
suas rubricas.

prevejo seus atos-falhos
suas bengalas
e seus lapsos.

conheço seus passos,
seus personagens
e enredos.

mesmo assim,
me deixo encantar
por sua cena de amor.

terça-feira, 2 de outubro de 2012

Il tempo trascina tutto via



"Non è facile pensare a non pensare, camminare senza guardare la strada, passare avanti, non voltarsi mai… mai. Come passa il tempo e l’acqua sotto ai ponti, come trascina tutto via, storie, ricordi, emozioni, sensazioni, tutto davvero. Tutto, davvero? Si, spero. Perché adesso ti guardo da lontano, come ad una vecchia foto stropicciata, alla quale dare ancora un ultimo sguardo, e un altro ancora, prima che il giorno ci spenga. La voglia che ho, di separarmi dal mondo, cresce con me ad ogni giorno del mio silenzio. Com’è che alla fine si arriva sempre a pensare all’inizio? Basta un solo accenno, un tono di voce, un appunto fuori luogo… bisogna attenzione. Lo so, incomprensibile come sempre. Incomprensibile come me, come i sorrisi fatti ad arte, le battute a scena aperta... tutto per nascondermi. Io sarei pronta ad essere anche quella che non sono, e forse è proprio questo il “punto”. Voglio rimanere così, in silenzio, ascoltando il rumore dei lavori per strada, fingendo che tutto quanto accade attorno a me sia solo fittizio, sia solo un’altra canzone che si puó cambiare quando vuoi. Vorrei cancellare, dimenticare, pulire la memoria… ma non riesco neanche a perdere il senso, rimango senza darmi possibilità nemmeno di sbagliare in pace. Se é che ho sbagliato… E si va’ avanti. La strada si allunga, si distende, si estende davanti. Ho fatto troppo per noi. Ho perso anche la ora di partenza. A che serve ricominciare e continuare e riprovare sempre? Non ne vale assolutamente la pena. Non rispondo, tanto so già che nessuna risposta avrebbe senso, anche se la voglia è sempre qui. Non é l’amore che vai via… il tempo si… spengo tutto, la fiction è finita. Si riprende la vita. Non conosco altre parole per poter spiegare o lacrime che valgano il sapore dell’amaro in gola. Sono davvero tante le cose che ho lasciato senza senso, sono cose finite e nessuna di queste cose avrà mai una spiegazione valida, tanto da trovarvi pace. In partenza, ho messo in valigia qualche dubbi e un mucchio di pensieri da portare e abbandonare lontano… Se non altro, lascio li questa roba mia e torno leggera indietro. Ma non ho piú un posto da tornare. Non sto semplicemente sognando il dramma del controllo. Alla fine, vedo che, per bene o per male, ho finito di vagare, sono finalmente a casa, riposo. Ho finito di combattere, sono in pace. E se ancora, a volta, mi viene la malanconia é perché la solitudine é una condizione naturale. Devo fermare, ascoltare e accetare il segno di tregua com me stessa. Perché non ho, e non ho mai avuto, un posto da tornare. E ormai il tempo trascina tutto via, storie, ricordi, emozioni, sensazioni, tutto davvero. Tutto, davvero? Si, magari si…"